Girolomoni

Girolomoni: primi in bio, primi in Economia Civile

La cooperativa Gino Girolomoni, fondata oltre 40 anni fa da Gino Girolomoni, è una delle primissime esperienze di agricoltura biologica in Italia.

A oggi, la cooperativa conta più di 400 aziende agricole associate in filiera, gran parte concentrate nelle Marche e nei colli vicino a Urbino e si occupa prevalentemente di costruire la filiera produttiva della pasta biologica. Dal grano, alla trasformazione alla commercializzazione, tutte le fasi sono interne alla cooperativa , dando vita a una filiera completamente bio e agricola unica al Mondo.

Girolomoni, con i suoi trenta soci e cinquanta dipendenti e con i suoi oltre 12 milioni di euro di fatturato (anno 2017), ha contribuito in modo sostanziale allo sviluppo del biologico in Italia. L’intensa attività iniziata da Gino Girolomoni ha contribuito in modo sostanziale a fermare la fuga dalla campagna e a spingere gli agricoltori a riprendere le loro attività, tornando ad abitare vecchie case ormai abbandonate. 

Dal 1979, nel giro di breve tempo, molti giovani del luogo hanno avuto accesso a nuove opportunità lavorative, alimentando di nuova linfa l’economia locale.

La cooperativa si è posta sin dall’inizio come un  modello alternativo alla cultura industriale “classica”, principale responsabile dell’esodo dalle campagne degli anni ‘60.

L'intera esperienza che ha portato alla nascita della cooperativa e prosegue fino a oggi è un vero e proprio progetto di Economia Civile.

La costruzione del molino interno alla filiera nel 2019 ha finalizzato la chiusura di un cerchio legato all’autoproduzione e all’autodeterminazione di un gruppo di giovani agricoltori biologici, che volevano riportare la vita in colline che erano state abbandonate negli anni '60.

La produzione della semola e della pasta è interamente realizzata con energie rinnovabili, da ultimo l'investimento nel 2018 in una moderna caldaia a cippato di legno, la cui provenienza è locale e sostenibile, permettendo anche la produzione dell’energia termica necessaria all’essiccazione della pasta in modo 100% rinnovabile.

La cooperativa Girolomoni fa parte di un ecosistema di diversi soggetti organizzativi, la cui visione comune è ricostruire il mondo rurale in chiave contemporanea attraverso l’agricoltura biologica.

Fa parte di questo ecosistema la Fondazione Girolomoni, per la promozione di un nuovo stile di vita, attraverso il rinnovamento e la diffusione della cultura e del pensiero di Gino Girolomoni, per esempio editando la rivista "Mediterraneo Dossier" o collaborando con enti locali e università e creando corsi di formazione permanenti in agricoltura biologica, progetto didattico-culturale realizzato con la Facoltà di Economia di Urbino.

Negli anni è stata inoltre organizzata una ricettività agrituristica, restaurando completamente il Monastero di Montebello, edificio storico del 1380 semi-distrutto e abbandonato.

Girolomoni è tra i soci fondatori del Consorzio Marche Biologiche, il cui obiettivo è sostenere la crescita dell’agricoltura biologica in una logica di filiera e di sistema, promuovendo gli obiettivi della filiera marchigiana dei seminativi biologici in tutte le sedi istituzionali, nazionali e comunitarie.

Inoltre, la cooperativa è socia-fondatrice della Fondazione Seminare il Futuro, nata nel 2019,  che sostiene la ricerca e la salvaguardia della filiera non speculativa dei semi, con l'obiettivo di costituire nuove varietà di grano libere, adatte al biologico e biodinamico. Il primo progetto di ricerca, avviato già da alcuni anni, riguarda proprio la selezione di nuove varietà di grano duro e grande importanza è stata data all’adattamento al cambiamento climatico.