Il modello della Civil & Social Business City: un processo da diffondere sul territorio

Il modello della Civil & Social Business City: un processo da diffondere sul territorio

Il modello della Civil & Social Business City: un processo da diffondere sul territorio

Il modello della Civil & Social Business City: un processo da diffondere sul territorio

di Mario Biggeri – Professore Ordinario in Economia Applicata presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa dell’Università di Firenze; Vicepresidente di Corso di Laurea SECI – Sviluppo Sostenibile, Cooperazione e Gestione dei Conflitti; Direttore scientifico di ARCO (presso il Polo Universitario della Città di Prato) e dello Yunnus Social Business Centre University of Florence

di Enrico Testi – Direttore di ARCO (presso il Polo Universitario della Città di Prato), CO-fondatore e Direttore delle Relazioni Internazionali dello Yunus Social Business Centre University of Florence

Il concetto di Civil & Social Business City (CSBC) si inserisce in un contesto di grande evoluzione sociale ed economica, in cui la necessità di ripensare il ruolo delle imprese e delle comunità locali si fa sempre più urgente e rilevante per il benessere integrale delle persone. Questo modello nasce dall’integrazione tra il modello delle Social Business Cities (SBC), basato sull’idea di social business promossa dal Nobel per la pace Muhammad Yunus, e i principi dell’economia civile, un approccio economico che affonda le sue radici nel pensiero di economisti italiani in primis Antonio Genovesi e Sviluppato da Becchetti, Bruni e Zamagni.

Il risultato è un modello che mette al centro la persona, la comunità e il bene comune.

Con l’obiettivo di costruire un sistema economico più inclusivo e sostenibile, capace di generare valore sociale oltre che economico. Il modello delle Social Business Cities, sviluppato dallo Yunus Social Business Centre University of Florence a partire dal 2011, e basato sia sulle idee di Muhammad Yunus, che sugli approcci metodologici della teoria della capability del premio Nobel per l’Economia Amartya Sen, si propone di creare ecosistemi facilitanti per lo sviluppo di social business e imprese sociali.

Questi ecosistemi nascono dalla volontà di superare le inefficienze dei modelli economici tradizionali e di dare spazio a un’imprenditorialità che si concentri sulla soluzione di problemi sociali e ambientali ma in grado di stare nel “mercato”. L’idea centrale è che le città possano diventare fucine di innovazione sociale, in cui imprese, istituzioni e cittadini lavorano insieme per promuovere un cambiamento positivo nel territorio.

Le Social Business Cities come evidenziato dal modello sviluppato in città come Pistoia, Barcellona e Taoyuan, fungono da attivatrici di processi di trasformazione.

Stimolando la collaborazione tra gli attori locali per generare soluzioni sostenibili e a lungo termine. Nel modello Social Business City, le imprese sociali e i social business non sono semplicemente un’alternativa filantropica o marginale, ma rappresentano il nucleo di un’economia capace di rispondere ai bisogni concreti della società, con un’attenzione particolare alla giustizia sociale e alla sostenibilità ambientale.

L’integrazione con i principi dell’economia civile consolida ulteriormente questo modello, poiché rafforza ed amplia il concetto di impresa come attore sociale, il cui scopo principale è la generazione di valore condiviso. L’economia civile sottolinea l’importanza delle relazioni, della cooperazione e della reciprocità nel creare un sistema economico più equo e inclusivo che risponde ai bisogni materiali e immateriali della società.

L’economia civile, infatti, si basa sull’idea che l’attività economica non debba essere guidata esclusivamente dall’interesse individuale.

Ma debba mirare al bene comune, creando valore non solo economico ma anche e soprattutto sociale. Le imprese sociali e i social business, in questo contesto, assumono un ruolo centrale: non sono semplicemente strumenti per risolvere problemi sociali, ma diventano protagoniste di un cambiamento culturale, promuovendo un nuovo modo di intendere il lavoro, l’impresa e lo sviluppo economico anche in collaborazione con le imprese for profit.

Il modello della Civil & Social Business City si articola in diverse fasi che seguono un processo partecipativo e inclusivo, mirato a coinvolgere tutti gli attori del territorio: dalle amministrazioni locali alle imprese, dalle organizzazioni del terzo settore ai cittadini, con
un focus particolare sui giovani, considerati motore essenziale per l’innovazione sociale.

Le Civil & Social Business City sono espressione del modello per l’innovazione sociale denominato a quintupla elica in quanto integrano cinque attori chiave per lo sviluppo sostenibile e inclusivo. ù

Il settore pubblico, il settore privato, la società civile, il mondo accademico e l’ambiente. Questo modello promuove una collaborazione sinergica tra istituzioni pubbliche e private, cittadini e organizzazioni della società civile, università e centri di ricerca, con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale. In questo contesto, le città diventano laboratori di innovazione sociale ed economica, dove le risorse vengono mobilitate per generare valore condiviso, promuovendo un equilibrio tra crescita economica, inclusione sociale e rispetto dell’ambiente.

Altro punto fondamentale caro all’economia civile, è l’importanza delle relazioni di fiducia tra gli attori economici.

Questo si traduce nella costruzione di reti di cooperazione a livello locale, in cui imprese, istituzioni e cittadini lavorano insieme per trovare soluzioni ai problemi comuni. In una Civil & Social Business City, questa cooperazione si manifesta attraverso la creazione di spazi di confronto e cluster di innovazione, dove gli attori locali possono condividere conoscenze, esperienze e risorse per sviluppare progetti innovativi e
sostenibili.

Un aspetto fondamentale del modello CSBC è la sua scalabilità e replicabilità. Le città che adottano questo modello non solo migliorano le proprie condizioni sociali ed economiche, ma diventano anche un esempio per altre comunità. Il processo di diffusione si basa su un
approccio aperto e collaborativo, in cui le esperienze locali vengono condivise a livello nazionale e internazionale, promuovendo un circolo virtuoso di innovazione sociale.

Il ruolo del territorio è centrale in questo processo.

Ogni città ha le sue specificità, ma tutte possono beneficiare dell’approccio partecipativo e inclusivo promosso dal modello CSBC con un impatto positivo non solo sull’economia locale, ma anche sulla coesione sociale e sulla qualità della vita. Il modello della Civil & Social Business City rappresenta una nuova frontiera per lo sviluppo economico e sociale delle città. Integrando alla Social Business City i principi dell’economia civile, questo modello offre una possibile risposta alle sfide del nostro tempo, promuovendo un’economia basata sulla cooperazione, la sostenibilità e la giustizia sociale. Diffondere questo modello sul territorio significa non solo migliorare le condizioni economiche delle città, ma anche creare comunità che hanno cura della casa comune, più coese, inclusive e resilienti.