Startup Atelier Riforma

La moda che non c’era e che fa bene

Atelier Riforma è una startup innovativa a vocazione sociale del torinese, che ha l'obiettivo di ridurre l’impatto ambientale del settore della moda attraverso l'economia circolare e la creatività sartoriale, sensibilizzando a un consumo consapevole e aiutando le fasce più in difficoltà della popolazione.

La startup offre una risposta sostenibile e concreta, ai problemi legati a un settore commerciale molto complesso, come quello della moda, che a oggi è caratterizzato da un tipo di economia lineare in cui si impiegano grandi quantità di risorse non-rinnovabili, per produrre vestiti, che vengono utilizzati per pochissimo tempo, trascorso il quale finiscono in discarica o negli inceneritori (Fast Fashion). 

Solo il 13% del materiale tessile prodotto viene riciclato (per di più in applicazioni di scarso valore) e meno dell’1% viene riciclato in nuovi capi. 

L’innovazione offerta da Atelier Riforma consiste in un mix di creatività, arte sartoriale e upcycling.

Atelier Riforma raccoglie gratuitamente abiti usati provenienti da privati ed enti che vorrebbero disfarsene. In cambio, viene consegnato un buono sconto di 5 euro per acquistare altri capi di Atelier Riforma. Gli indumenti raccolti vengono distribuiti a una rete di realtà sartoriali, che danno loro nuovo valore tramite la trasformazione sartoriale (upcycling) e infine rivenduti da Atelier Riforma attraverso il proprio e-commerce. 

La lavorazione sartoriale viene effettuata da una rete di professionisti sartoriali (sarti, modellisti, designer, studenti di moda, brand sostenibili, ecc.), fra cui anche sartorie sociali che impiegano persone in condizioni di svantaggio economico-sociale. Atelier Riforma riveste in questo mercato un doppio ruolo: quello di collettore e fornitore degli abiti usati e quello di marketplace, per le realtà sartoriali, che in questo modo hanno la possibilità di dedicare interamente le proprie risorse soltanto alla produzione di manufatti originali. La startup trattiene il 50% per la fornitura degli abiti usati, per il sistema di tracciabilità, per le attività di marketing e di vendita, compresi packaging e spedizione. 

La peculiarità fondamentale di Atelier Riforma è senz’altro il suo sistema di tracciabilità dei capi. Data la crescente diffidenza dei consumatori a donare i propri capi usati per via dell’incertezza della loro destinazione finale, Atelier Riforma dà estrema importanza alla trasparenza di questo processo. 

Ciò avviene attraverso un sistema di codici, che traccia il percorso di ogni abito dal momento della raccolta, a quello della vendita o donazione a enti no profit. Chi dona i propri capi li può così “seguire” fino alla destinazione finale, assicurandosi del fatto che ciò che ha donato abbia davvero instaurato una buona pratica e quindi dando la possibilità al donatore di sentirsi parte dell’intero processo. Viceversa, l'acquirente finale del capo, lo può visualizzare com’era prima della trasformazione ed essere informato sulla realtà sartoriale che ha realizzato il lavoro e sui benefici che il suo acquisto ha comportato per l'ambiente in termini di risparmio di risorse. Nessun brand a ora realizza un tale sistema di tracciabilità e trasparenza bidirezionale.

Oltre a evidenti benefici ambientali, la filiera di up-cycling proposta contribuisce a creare opportunità di lavoro e nuove competenze sia per studenti e giovani professionisti, che per persone svantaggiate. Si valorizza, in questo modo, anche l'artigianato, l'arte sartoriale e il made in Italy. Le fondatrici, conosciutesi durante il corso “Talenti per l’impresa” (2018), sono:
·        Elena Ferrero, 27 anni, scienziato alimentare. Si dedica alla divulgazione scientifica e ha un vivo interesse per l’ambiente. Diverse esperienze le hanno permesso di costruire competenze nel campo dell’imprenditoria. Ricopre il ruolo di CEO, concorre alla gestione dei social, delinea la strategia operativa e si occupa delle relazioni pubbliche.
·        Sara Secondo, 29 anni, avvocato civilista. Ha sempre svolto attività nell’associazionismo e il percorso di Talenti per l’Impresa ha formato le sue competenze imprenditoriali. Cura gli aspetti legali, concorre nella definizione della strategia, si occupa della gestione delle partnership e di fundraising.
Dal 2020 collaborano (per il momento informalmente) anche:
·        Davide Miceli, 29 anni, consulente commerciale per l’ambiente, impegnato su diversi progetti in quest’ambito. Ricopre il ruolo di commerciale e di esperto di sostenibilità.
·        Teresa di Tria, 27 , formazione in ambito economico e marketing. Ricopre il ruolo di social media planner e collabora nelle funzioni operative.