Comune di Latina

Patti di collaborazione e ascolto della comunità

Il comune di Latina  si presenta come uno dei più giovani in Italia, data la sua recente fondazione nel 1932. Fu centro agricolo fino alla fine della Seconda Guerra e con l’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno raggiunse uno sviluppo eminentemente industriale. 

Latina è stata un crocevia delle popolazioni Friulane, Romane e meridionali chiamate a operare per la bonifica dell’Agropontino: zona paludosa sottratta dalle acque come la città stessa, per volere di Mussolini a inizio degli anni ‘30.

Oggi, con i suoi 126.000 abitanti, Latina rappresenta la seconda città del Lazio.

Il tessuto sociale è ricco di diversità. Ospita una sede distaccata dell’Università La Sapienza di Roma, accoglie importanti settori produttivi (dall’agricoltura alla farmaceutica) e può contare un attivo mondo associativo e di cittadinanza attiva.

Accanto a questo, la sua storia si intreccia purtroppo con un difficile percorso di mafia e contaminazione dei processi democratici e amministrativi. A questa sfida la città ha reagito, grazie anche all’azione illuminata di alcune delle istituzioni locali, gettando le basi per un deciso rilancio culturale, economico e politico.

Il percorso del Comune di Latina come comunità generativa inizia con l’elezione dell’attuale amministrazione comunale nel 2016 e con l’attuazione di processi di crescita e prassi consolidate, che affondano le loro radici nel principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale.

Il primo passo compiuto è stata l’attivazione e promozione di un dialogo diretto e concreto con gli stakeholders locali: cittadini, aziende e dirigenti. Da questi incontri sono emerse criticità e bisogni del territorio condivisi e il desiderio di superarli insieme, attraverso azioni sinergiche improntate al “Bene Comune” e alla partecipazione condivisa.

Successivamente sono state definite le linee di attuazione di un “progetto globale” a partire da patti di collaborazione tra i diversi attori coinvolti nelle attività di cura della comunità e di rigenerazione della città. 

Un esempio di progettazione sociale e culturale, nel segno dell’Economia Civile, è senz’altro “Officine di città”: lanciato da febbraio 2020 con l’obiettivo di avviare un processo di co-progettazione, coinvolgimento e attivazione delle comunità di riferimento e degli attori del territorio, riconoscendo le risorse locali, rafforzando le relazioni tra queste, lavorando allo sviluppo di senso di appartenenza e condivisione nei confronti della strategia che l’Amministrazione intende promuovere attorno all’attivazione di una rete di Case di Quartiere.

Il Comune di Latina intende ha attivato un percorso di accompagnamento - della durata di sei mesi, curato dalla società “Avanzi – sostenibilità per Azioni” - per definire le linee guida (usi, funzioni, modello di gestione) per la valorizzazione delle cinque strutture individuate come luoghi di comunità nel novembre 2019 (con delibera di Giunta 342/2019) e che diverranno poli attrattivi per attività e servizi di natura culturale, sociale e ricreativa. Gli immobili oggetto del percorso sono l’ex Tipografia di Viale XVIII Dicembre, l’ex scuola materna di Via Milazzo, il centro sociale di Borgo Piave, la Casa Cantoniera di Borgo Sabotino e l’ex Cinema Enal di Latina Scalo.