Di nome, di fatto: intervista a Allenamente

Di nome, di fatto: intervista a Allenamente

Di nome, di fatto: intervista a Allenamente

Ambasciatrici: di nome, di fatto.

Intervista a Adele Carpitelli, Presidente di Centro Allenamente. 

Centro Allenamente è una cooperativa sociale che opera nel territorio fiorentino. Palestra per l’apprendimento, si configura come un luogo dove ogni bambinǝ, adolescente e giovane adultǝ può acquisire le abilità necessarie alla propria crescita e al proprio sviluppo. La cooperativa supporta i ragazzǝ e le loro famiglie in ogni contesto della loro vita, proponendo percorsi di gruppo, progetti specifici per ogni fascia di età, incontri individuali per genitori e ragazzǝ. Selezionata come Ambasciatrice dell'Economia civile 2022, Centro Allenamente si è aggiudicata il Premio nella categoria imprese.

Cosa ha significato per la vostra realtà essere scelta come Ambasciatrice dell’Economia Civile?

Per Allenamente la possibilità di partecipare al Festival dell’Economia Civile è stata una grande opportunità. Abbiamo inviato la richiesta, con grande speranza ma altrettanta disillusione. Siamo una piccola realtà cooperativa, con una compagine sociale giovane, ed essere stati selezionati come Ambasciatori dell’Economia Civile è stato davvero inaspettato.

Ricordo ancora l’estate del 2022, quando ricevetti la telefonata da parte dell’organizzazione che ci anticipava la mail che di lì a poco avremmo ricevuto. Eravamo Ambasciatori dell’Economia Civile!

Noi di Allenamente siamo molto bravi a lavorare, ma molto meno a comunicare ciò che di bello facciamo. Noi che fin dalla fondazione della nostra cooperativa abbiamo ritenuto “normale” investire fondi per la crescita professionale dei soci, e che abbiamo sempre pensato al benessere come parte integrante della vita lavorativa, eravamo scelti, selezionati e premiati proprio per questo!

Il premio ci ha dato una carica pazzesca, il vedersi riconoscere ciò che per la nostra organizzazione è sempre stata la norma è stata una carica propulsiva per notare ciò che facciamo e bene, e per migliorarci sempre più.

Viviamo nell’era della connessione: quali sono i canali di comunicazione che utilizzate per promuovere e diffondere le vostre buone pratiche e come si può sensibilizzare in maniera efficace su questi temi? 

Viviamo nell’era della connessione, sono assolutamente d’accordo con questa affermazione, ma l’essere umano è fatto di relazioni e di rapporti e credo fortemente che tematiche importanti come quelle della Carta di Firenze debbano essere raccontate. Ad una platea, più o meno ampia, al bar davanti ad un caffè, dal fruttivendolo, con gli amici che lavorano in multinazionali, o con l’artigiano di quartiere. 

Sono valori importanti ed il modo in cui si cominciano fanno a mio avviso la differenza nell’ascoltatore. 

Credo che nessuno possa non essere d’accordo su: “sostenere il valore del lavoro e delle persone”, ma credo che un conto sia leggere un post su Facebook, o vedere un reel su Instagram ed un altro è raccontarsi cosa significa sostenere, come lo faccio, come lo posso fare, come aiutare l’altro a riflettere sull’importanza.

Pensate che nell’ultimo anno ci siano stati dei progressi sotto il profilo dell’Economia Civile nel territorio in cui operate e su quali aspetti si basa la vostra valutazione?

Sono una persona estremamente onesta, forse troppo, fatico ad inibire ciò che realmente penso. Credo che la strada sia ancora lunga, ma allo stesso tempo abbiamo potuto osservare tanti piccoli cambiamenti ed azioni che fanno ben sperare in un cambiamento di rotta. 

Penso al progetto StartToCooperate di murate idea Park e Confcooperative Toscana (oltre che Fondo Sviluppo) un bando per incubare nuove idee di giovani con l’obiettivo di aiutare la nascita di società cooperative orientate a generare impatto positivo nel territorio regionale, con un approccio che guidi i giovani nella creazione di imprese che integrino la sostenibilità nel proprio modello di business ed in particolare nella proposta di valore. Un progetto simile comprende al suo interno 5 degli 8 punti della Carta di Firenze. 

Penso anche ai numerosi incontri che sono stati proposti sui territori sulle comunità energetiche, sull’impatto del consumo energetico, sicuramente la cultura e la collettività, almeno nei territori toscani in cui siamo inseriti stanno iniziando a discutere a parlare a chiedersi come poter vivere meglio. E come dice il detto, l’importante è che se ne parli.. e credo che la società sia pronta ad ascoltare.

La Carta di Firenze per l’Economia Civile impegna in otto azioni decisive di cambiamento. Sono azioni interdipendenti, ma potendo indicarne soltanto una, per voi quale assume una valenza prioritaria per la vostra comunità in questo momento? 

Torno a ripetermi, come già sostenuto lo scorso anno durante il Festival Nazionale dell’Economia Civile, l’azione che più contraddistingue la nostra organizzazione è Sostenere il valore del lavoro e delle persone.

Nella lettera che ho scritto in testa al bilancio di sostenibilità ho usato queste parole "Questo 2022 oltre ai cambiamenti della nostra vita lavorativa, porta con sé dei grandi cambiamenti personali, c’è tra i soci chi ha comprato la sua prima casa, chi si sposerà chi ha deciso arricchire il mondo con una nuova vita, ed anche questi, per me come vostro presidente, sono dei dati importanti. Perché pensare al futuro professionale non è sufficiente, ritengo che un buon ambiente di lavoro debba permettere a chi lo vive di poter pensare e programmare la propria vita futura, come meglio desidera”.

Come vi impegnerete nel prossimo anno per contribuire ancora di più un progresso inclusivo, partecipato e sostenibile su questo fronte? 

Abbiamo riflettuto come CDA ed in sede assembleare sull’impegno di Allenamente nella disseminazione dei valori e dei principi che guidano la Carta di Firenze. 

Nei prossimi mesi vogliamo organizzare un incontro aperto per tutti i nostri stakeholder e la cittadinanza per condividere, discutere ed illustrare il nostro bilancio di sostenibilità, informando ed educando la cittadinanza. Oltre ovviamente a proseguire il percorso di disseminazione all’interno della nostra associazione di categoria e del gruppo giovani imprenditori di Confcooperative di cui faccio parte. Credo come già affermato che il primo passo per progresso inclusivo, partecipato e sostenibile sia fare cultura sui valori e raccontare.