Interviste alle Startup: Vaia

Il punto di vista degli startupper

Conosciamo la startup Vaia

Partecipate al Festival Nazionale dell’Economia Civile perché la vostra idea di impresa si basa su caratteristiche precise, di innovazione sociale e ambientale, tese alla sostenibilità.
In che modo la sostenibilità (sociale e ambientale, oltre che economica) influisce sulle vostre strategie di business?
Quali sono i vantaggi nel proporre un modello di business sostenibile?

La nostra startup nasce come risposta imprenditoriale ai cambiamenti climatici, la più grande sfida della nostra generazione. La volontà è stata quella di trasformare una catastrofe naturale in un’opportunità di riscatto sociale e di rinascita ambientale per i territori colpiti dalla tempesta Vaia. La nostra strategia di business accoglie in sé tutte le caratteristiche della sostenibilità in senso lato: recupero circolare del legno caduto, collaborazione con gli artigiani e le comunità locali, messa a dimora di nuovi alberi nei boschi delle Dolomiti e, soprattutto, possibilità di replicare questo modello “a impatto positivo” in altri luoghi, come per esempio la Puglia con l’ulivo colpito dalla Xylella.
La sostenibilità può sembrare un costo e non un vantaggio, se si guarda al breve periodo. Tuttavia è un percorso fondamentale per costruire una reputazione positiva e autentica come azienda, sia con i propri stakeholder che con le persone, che oggi tendono a ritenere attrattive le realtà impegnate seriamente e coerentemente nella sostenibilità. Questo porta a un vantaggio competitivo che domani farà la differenza, premiando chi oggi ha intrapreso questa strada.

Già voler essere un imprenditore o un’imprenditrice oggi è un’avventura complessa, cosa distingue un aspirante imprenditore “civile” da uno di stampo più “classico”? Cosa vi ha portati a scegliere la strada dell’economia civile?

L’impresa “classica” tende a massimizzare l’impatto economico, tenendo poco conto dell’impatto sociale e ambientale, salvo poche ed encomiabili eccezioni. Noi crediamo che “fare impresa” significhi avere un impatto positivo sull’intero ecosistema, non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale, sociale e persino etico. Abbiamo intrapreso la strada dell’economia civile perché mossi dal desiderio di “fare la nostra parte”, puntando a un modello d’impresa volto non a depauperare, bensì a restituire alla Natura.

Stare bene anche al lavoro, è diventato un nuovo mantra. Quanto influisce sulla crescita e sul successo di una startup avere delle buone relazioni tra i membri del team?
In che modo si può misurare e rinforzare il sistema della fiducia nel team di lavoro?

Il lavoro assorbe gran parte del tempo delle nostre vite, specie se si è imprenditori. Pertanto, per lavorare al meglio, è indispensabile stare bene con sé e con gli altri. Siamo convinti che il benessere passi da sentimenti positivi come l’empatia, la fiducia, la gentilezza, la coesione, la passione, la voglia di mettersi in gioco. Questi sentimenti, se coltivati quotidianamente, uniscono le persone di un team in un modo straordinario. E un team unito, consapevole dei rispettivi ruoli, competenze e obiettivi, può affrontare qualunque sfida. Anche la più urgente e importante: la sfida dei cambiamenti climatici, a cui tutti siamo tenuti a rispondere.