Alce Nero: dal 1978 agricoltori biologici

Alce Nero è un’azienda leader nel settore alimentare biologico di cui fanno parte oltre mille agricoltori, apicoltori e trasformatori biologici.

La sua mission è quella di sviluppare un’economia sostenibile e responsabile, valorizzando qualità, identità e tipicità delle produzioni in modo innovativo e dinamico e promuovendo un nuovo modo di alimentarsi e vivere.

I soci partecipano attivamente al valore del marchio, stringono con l’azienda un rapporto duraturo nel tempo e vedono il proprio lavoro giustamente valorizzato, retribuito e riconosciuto, in rapporto alla qualità prodotta.

Alce Nero, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio delle comunità locali in cui operano i suoi produttori, partecipa attivamente alle politiche di sviluppo territoriali. Tutti i produttori del marchio lavorano nel rispetto della terra e della biodiversità, secondo i principi del biologico.

Intervista a Giuliana Ragusa, responsabile comunicazione di Alce Nero

Perché è importante parlare ai giovani di sostenibilità?

Spesso ci capita di parlare di sostenibilità: il metodo biologico di coltivazione è per sua natura intrinseca sostenibile. Non utilizziamo però così frequentemente questo termine, più spesso parliamo del delicato equilibrio tra terra e uomo, consapevoli che ciò che fa bene all’uno fa bene anche all’altro.

Crediamo sia fondamentale che i giovani maturino consapevolezza di questo, perché ciò implica avere una visione a lungo termine rispetto alle risorse della terra che ci ospita oltre che nei confronti della nostra salute. 

Avete avuto modo di visionare alcuni dei progetti proposti dagli studenti, cosa pensate di queste proposte?

Crediamo che tutti i progetti mostrino uno sguardo aperto alle tendenze attuali, testimoniando una certa creatività. Parallelamente avranno modo di potersi ulteriormente arricchire e dettagliare, attingendo alle specificità territoriali, alle opportunità indicate dal lavoro e dal mercato, oltre che al tessuto sociale di riferimento.

Quali consigli vi sentite di dare ai giovani che cercano nuove opportunità nel mondo del lavoro “sostenibile”?

Ai giovani che fanno riferimento a questo mondo diciamo di curare la propria formazione, innanzitutto. In secondo luogo, di avere un approccio aperto e creativo, senza farsi frenare o intimorire dagli aspetti più burocratici (ad esempio, nel caso in cui si pensi di dar vita a una startup o a un progetto imprenditoriale). Puntare poi sull’innovazione, avendo una buona conoscenza del proprio contesto di riferimento e delle realtà che già esistono, guardando naturalmente fin da subito al panorama internazionale.

Quanto è importante la territorialità, per far comprendere ai giovani che il loro apporto è indispensabile per cambiare l’approccio culturale all’economia?

Come abbiamo già ricordato, la territorialità è fondamentale perché la sua conoscenza consente di avere il polso del tessuto sociale di riferimento e delle sue caratteristiche. È da questa consapevolezza che parte la possibilità di costruire attività che diventino economicamente rilevanti per il territorio stesso: integrandosi e, perché no, cambiandolo interagendo con esso.